Un'incredibile storia di calcio e di vita! Beato lui, dagli assist per Icardi ad essere oggi... "rinato in un furgone tra mare, surf e natura"

01.02.2019 11:04 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Antonello Menconi
Un'incredibile storia di calcio e di vita! Beato lui, dagli assist per Icardi ad essere oggi... "rinato in un furgone tra mare, surf e natura"

Vogliamo pubblicare quella che è una storia di grande fascino che ci regala il mondo del calcio, così come magnificamente raccontata dalle colonne dell'autorevole sito Torinosportiva.it. Una storia tra sogno e realtà, che a molti susciterà certamente anche un pizzico di invidia, ma che ci fa apprezzare in maniera così spasmodica il coraggio, l'intuito e la voglia di vivere di un ragazzo che, seppur ancora giovanissimo, sembra aver già capito tutto della vita ancor prima di arrivare ad un'età matura.

E' quella di Moreno Beretta, che compirà 26 anni il prossimo 28 maggio, protagonista di una storia di vita incredibile. Nel 2012 giocava con Icardi nella Sampdoria, poi l'addio al calcio ed oggi un'altra vita: "Ho voluto utilizzare il tempo della mia vita per qualcosa che mi renda ricco per davvero"

Ieri il pallone, le giovanili della Sampdoria, le partite in squadra con un certo Mauro Icardi, i piedi sul rettangolo verde dei campi di calcio. Oggi il surf, la fidanzata Camilla, il mare dell'Oceano, gli animali e i piedi poggiati sulla sabbia in giro per il mondo, dall'Australia al Messico passando per Indonesia e Filippine...

"Il desiderio di conoscere nuovi luoghi e persone, la voglia di interagire e di esplorare nuove abitudini, popoli e culture, il piacere di utilizzare il tempo della mia vita per qualcosa che mi renda ricco per davvero. Tutto ciò ha preso il sopravvento e mi ha spinto a cambiare la mia vita totalmente dopo aver conosciuto da dentro il mondo del calcio".

Una storia pazzesca, quella del 25enne Moreno Beretta, che ci risponde al telefono dal Messico. Lui avrebbe potuto vivere con la carriera da calciatore tra stipendi importanti, tribune gremite, cene e auto di lusso. Ad un certo punto, nella Sampdoria, si parlava più di lui che di Icardi. La rampa di lancio era pronta e Beretta, dalla serie C, era pronto a piantare le tende nel mondo del calcio ai piani medio-alti avendo già vestito le maglie di Portogruaro, Entella, Paganese, San Marino, Pisa e Mantova.

Un giorno, invece, scrisse e pubblicò una lettera di addio al calcio: "Un mondo di sporchi interessi, di raccomandazioni e di torte da spartirsi. L'eliminazione totale del concetto di meritocrazia". Apriti cielo. Era il settembre del 2016. I più grandi giornali nazionali chiamarono in massa Moreno Beretta.

Oggi ci racconta: "Diventai più famoso di un calciatore di serie A ed era l'ultima cosa che poteva interessarmi. Pochi riuscirono a capire per davvero il mio stato d'animo, i miei sentimenti e i sogni soffocati di un ragazzo di 23 anni. Ci furono un mare di polemiche". Ma anche molte proposte lavorative per collaborazioni televisive e giornalistiche, come quella di Sky: "Rifiutai. Ebbi la sensazione di poter diventare uno strumento per cavalcare e alimentare polemiche, invece volevo sensibilizzare gli addetti ai lavori di un ambiente ricco di sogni e di tristi realtà. Non sarebbe venuto fuori veramente il perchè, ma solo il come, mi ero liberato del mondo del calcio. Volevo trasmettere un messaggio ai giovani, perchè credo e spero sempre in un mondo migliore".

Il perchè lo abbiamo chiesto noi a Moreno: "Ho sempre amato uno stile di vita semplice. Ecco, io mi stavo allontanando da tutto ciò. Non ero più io. Ci sono pochi anni nei quali viviamo per esprimere la propria vita al massimo e conoscere più cose possibili. Quel mondo mi opprimeva e sentivo che stavo perdendo la rotta. Quando ho smesso col calcio la cosa più naturale è stata pensare a cosa mi rendeva felice. L'amore per il mare, la sabbia, la natura, gli animali e il surf. Ho pensato di prendere la vita nel modo più leggero possibile, ho cercato una strada per ampliare il mio bagaglio culturale per affrontare poi le cose più importanti della vita. Ho provato a costruire nuove basi".

E quando ha smesso, Moreno, ha anche conosciuto la ragazza che oggi lo segue in giro per il mondo: Camilla.

Con i risparmi della vita da calciatore parte un nuovo viaggio. Dentro e fuori Moreno, che è un ligure doc (originario di Deiva Marina, vicino La Spezia) e che ha sempre vissuto davanti al mare, facendo anche il bagnino. Parte in aereo: "Destinazione Australia. E' sempre stato il mio sogno. Amo i principi e i valori del popolo australiano, mi piace come rispettano la natura. Insieme alla mia fidanzata Camilla ho comprato un furgone e sono stato quattro mesi lì girando nella costa est. Il van era la nostra casa. Ho conosciuto tantissima gente, ho interagito con loro. Ho vissuto sulla sabbia. Ho avuto tempo di conoscere, capire e pensare. E' stata la fase più bella della mia vita".

Al ritorno in Italia Moreno sbarca in Liguria e lavora come bagnino in estate a Deiva Marina: "Per me è un classico, perchè fin da piccolo sognavo di stare a contatto col mare lavorando nella mia terra". Poi, si riparte: "Siamo andati a Bali, in Indonesia, e a Siargao nelle Filippine. Esperienze indimenticabili". Il paradiso dei surfisti. Provate a cercare su Google Immagini di cosa si tratta...

Moreno: "Mi sono goduto quanto avevo fatto da calciatore con alcuni periodi di vacanza, avendo però ben chiaro l'intento di trovare un'occupazione in una meta successiva per mantenermi".  Ed è proprio ciò che sta succedendo in questo momento. In Messico. A Sayulita. L'attualità di Moreno Beretta: "Lavoro di sera, non ho uno stipendio da ricco ma mi mantengo bene e con me c'è sempre la mia ragazza. L'ho conosciuta quando ho smesso di giocare. Sembra proprio che le cose più belle siano arrivate dopo quella fase della mia vita".

A proposito. Ti manca il pallone? "Certo, ma mi manca la parte sana, pulita e positiva di quel mondo. L'unica che ricordo, visto che il resto ho deciso di rimuoverlo. Ho giocato tante battaglie, ho conosciuto tante persone ma non tutte volevano il mio bene. Il pallone tra i piedi, però, mi piace e mi piacerà sempre. Quando posso organizzo delle partite con gli amici. Sono rimasto legato al mondo del pallone anche grazie ad un'esperienza televisiva a "Quelli che il calcio..." avvenuta prima di partire per l'Australia. E' stato divertente. Hanno saputo raccontare me e la mia storia nel modo più vero, con ironia e leggerezza".

Il futuro: "A maggio avrò 26 anni. Finchè potrò continuerò a girare il mondo, a conoscere posti nuovi e interagire con nuove culture. Voglio continuare ad aprire la mente, a raccogliere conoscenze ed esperienze continuando a lavorare in vari posti del pianeta. E' un modo di vivere stupendo, che comporta anche tante rinunce. Ma è quello che voglio. A volte pensiamo che ciò che succeda sotto casa nostra rappresenti il mondo intero, che alcune regole e stili di vita valgano per tutti. Basta spostarsi di pochi chilometri per capire che non è così".

Abbiamo conosciuto meglio i "perchè", i "dove" e i "come" di Moreno Beretta,  un ragazzo davvero profondo che ha lasciato i confini del rettangolo di un campo di calcio per tuffarsi nell'infinito del mare e del mondo. Il suo viaggio continua...