Le parole di Alessandro Nesta alla vigilia della sfida con il Crotone: ma quanta voglia di vincere la terza di fila...

08.11.2018 14:12 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Le parole di Alessandro Nesta alla vigilia della sfida con il Crotone: ma quanta voglia di vincere la terza di fila...

Le parole di Alessandro Nesta, tecnico del Perugia, nella conferenza stampa di oggi. “La squadra inizia a mostrare un'identità. Si inizia infatti a vedere un Perugia con un'identità precisa. Ora per quegli episodi negativi che permangono bisogna essere bravi ad eliminarli. Il Perugia ha fatto vedere sia con squadre forti e meno forti che se la può giocare con tutte. Episodi sono andati a sfavore forse perché gli avversari avevano più mestiere. L'importante è che il Perugia abbia fatto vedere di potersela giocare con tutti. Noi dobbiamo eliminare le distrazioni per avere qualche punto in più. Non è poi che eliminandole vinceremo tutte le partite, ma faremo meglio”. Ha poi detto che “il Crotone squadra molto forte, soprattutto ad attaccare con giocatori molto tecnici. Lavorano bene sugli esterni e a centroarea sono di struttura. Hanno dei giocatori infortunati, ma rimangono molto molto competitivi. Noi dovremo essere bravi anche quando la palla ce l'hanno loro e non solo quando l'abbiamo noi. Per quanto riguarda la formazione abbiamo delle alternative. Loro hanno un calcio chiaro, con giocate che ripetono”. Nesta ha sottolineato che “il Crotone è una squadra che deve puntare ad andare in serie A. E' tra le tre o quattro che puntano a salire. Più forte quanto hanno palla loro, meno quando hanno la palla gli avversari. Loro sono offensivi e danno il meglio quando attaccano”. Nesta ha detto di “essere molto amico con Oddo. L'ultima volta ci siamo visti a Miami e lui era appena entrato all'Udinese e le vinceva tutte. Abbiamo giocato alla Lazio, nella nazionale e con il Milan e vinto insieme una Champions League”. Ha aggiunto che “il Perugia è una squadra che non concede tanti tiri, ma dobbiamo gestire meglio quando caliamo e quindi è una questione mentale”.