Commozione e tanti ricordi ai funerali di Ilario Castagner: la città si è ritrovata a Ferro di Cavallo

21.02.2023 18:50 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Commozione e tanti ricordi ai funerali di Ilario Castagner: la città si è ritrovata a Ferro di Cavallo

Centinaia di amici, tifosi, conoscenti e sportivi hanno reso omaggio ad Ilario Castagner, in occasione del rito funebre che si è tenuto in una gremitissima chiesa San Giovanni Battista nel quartiere di Ferro di Cavallo, nelle vicinanze dello Stadio Curi di Perugia, dopo la camera ardente allestita a San Sisto. La bara del feretro era stata avvolta dalle maglie e dai vessilli del suo Perugia. Era presente il sindaco Andrea Romizi, l’intera squadra del Perugia di oggi, con in testa il presidente Massimiliano Santopadre e il tecnico Fabrizio Castori, oltre a tanti giocatori di quel “Perugia dei Miracoli” che nella stagione 1978/79 chiuse imbattuto il campionato di Serie A alle spalle del Milan. Presenti, tra gli altri Franco Vannini, Paolo Dal Fiume, Nello Malizia, Walter Alfredo Novellino, Lamberto Boranga, Michele Nappi e Mario Goretti. La morte di Castagner, la cui notizia della morte ad 82 anni era arrivata sabato scorso, 18 febbraio, nell’intervallo del derby di sabato scorso tra Perugia e Ternana, poi vinto 3-0 dai biancorossi con reti segnate nella ripresa, ha destato profondo cordoglio nel mondo del calcio e non solo, per la stima e il rispetto che il tecnico di origini venete ha saputo conquistarsi negli anni. Le esequie sono state celebrate da don Francesco Medori insieme a padre Mauro Angelini, cappellano del Perugia, alla presenza della famiglia, con la moglie Liliana e i figli Federico, Francesco e Laura e i nipoti. Castagner era nato a Vittorio Veneto ed era divenuto un perugino d’adozione, arrivato in Umbria negli anni Sessanta con il Perugia in C, si era laureato capocannoniere del girone e, poi fu autore di 17 reti. Lui, con Silvano Ramaccioni e col il suo braccio destro come vice, l’avvocato Giampiero Molinari costruì uno squadra che fece la storia del calcio nazionale. Così divenne il grande regista del “Perugia dei Miracoli” con la conquista dell’imbattibilità e delle stagioni esaltanti nella massima categoria. Poi tornò, richiamato da Luciano Gaucci, per la seconda promozione in A. Da allenatore aveva guidato anche altri club, quali la Lazio, il Milan (riportato in A), l’Inter (terzo in classifica ed in semifinale di Coppa Uefa), l’Ascoli (con cui primeggiò nella Mitropa Cup), Pescara, Pisa. Poi divenne opinionista a livello televisivo.