Che storia! Squalificato per i soldi pagati da un giocatore di Eccellenza per vitto e alloggio e non versati all'albergatore!

15.06.2017 13:52 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Che storia! Squalificato per i soldi pagati da un giocatore di Eccellenza per vitto e alloggio e non versati all'albergatore!

Certamente presenterà ricorso, ma per ora suscita scalpore l'inibizione di due anni decisa dal Tribunale Federale Territoriale presieduto dall'avvocato Francesco Temperini per un dirigente della A.D. Voluntas Calcio Spoleto, per avere, in concorso con Riccardo Ciambottini, il quale ha patteggiato, con artificio consentito nel far credere – si legge testualmente nella delibera della sentenza - alla Signora Laura Baldi che occorreva che la stessa corrispondesse somme di denaro per il pagamento del vitto e dell’alloggio a favore del figlio minore Tommaso Martini, chiesto ed ottenuto, in più soluzioni, la somma di euro 1500,00, che veniva trattenuta dagli incolpati”. Questi i fatti. Con provvedimento in data 6/3/2017, ritualmente comunicato alle parti, il Procuratore Federale dott. Giuseppe Pecoraro ha deferito avanti a questo Tribunale Federale Territoriale il dirigente per rispondere degli addebiti in epigrafe contestati. All’udienza di trattazione del 1/6/2017 era presente il dott. Giuseppe Patassini in rappresentanza della Procura Federale della FIGC, mentre nessuno è comparso per il deferito. All’esito della discussione, il Tribunale, con dispositivo del quale è stata data lettura in udienza, si è così pronunciato: “Ritenuta la responsabilità dell’incolpato infligge al medesimo la inibizione di anni due. Riserva la motivazione nei termini”. In merito alla sussistenza della responsabilità del dirigente, il Tribunale Federale Territoriale osserva che “dalla consistente attività istruttoria svolta dalla Procura Federale emerge in primo luogo che all’epoca dei fatti il dirigente, pur risultando formalmente Vice Presidente della A.D. Voluntas Spoleto, era il vero Presidente e patron della Società, mentre il sig. Riccardo Ciambottini, che secondo i documenti ufficiali ricopriva la carica di Presidente, svolgeva in realtà il ruolo di team manager; la circostanza è suffragata dalle deposizioni del calciatore Di Domenico, dell’esponente sig.ra Laura Baldi e del sig. Ciambottini. Per quanto riguarda nello specifico l’oggetto del deferimento, è provato documenta che la sig.ra Baldi abbia accreditato al sig. Ciambottini, tramite il servizio PostePay, la somma di Euro 1.950,00, di cui Euro 1.500,00 destinati al pagamento dei costi di vitto e alloggio del proprio figlio minore, il calciatore Tommaso Martini. È altresì dimostrato, dalle convergenti dichiarazioni testimoniali del Ciambottini, dell’allenatore Paolo Negro e del titolare dell’Albergo Fontepino sig. Federico Petroni, che gli oneri di alloggio di Tommaso Martini non furono corrisposti. In merito alla prova del diretto coinvolgimento del dirigente nella richiesta di denaro alla madre del calciatore, assumono particolare rilievo i seguenti elementi. Secondo quanto riferito dai signori Ciambottini, Negro, Di Domenico, Petroni e ad un altro dirigente facevano capo le incombenze di carattere amministrativo, quali pagamenti dei calciatori, dell’allenatore e delle spese di vitto e alloggio. In particolare, il sig. Ciambottini ha dichiarato di aver versato in contanti nelle mani dell'altro dirigente la somma che egli aveva ricevuto dalla sig.ra Baldi con la ben diversa destinazione anzidetta. Alla luce di quanto precede, questo Tribunale ritiene raggiunta la prova della violazione dei doveri di lealtà, correttezza e probità imposti dal Codice di Giustizia Sportiva. Per quanto attiene all’entità della sanzione, l’inibizione di anni due richiesta dalla Procura Federale appare congrua rispetto ai fatti contestati. Per questi motivi il Tribunale Federale Territoriale, ritenuta la responsabilità dell’incolpato, infligge al medesimo la inibizione di anni due.