"Si perde tempo a definire l'ammontare dei compensi per Valter Biscotti e non si stabilizzano i precari"

03.06.2020 16:29 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
"Si perde tempo a definire l'ammontare dei compensi per Valter Biscotti e non si stabilizzano i precari"

“La maggioranza si impegni a trovare le risorse per stabilizzare i sette precari dell’Istituto di Storia

dell’Umbria Contemporanea (Isuc) piuttosto che perdere tempo per stabilire

l’ammontare dei compensi del nuovo Commissario”: è quanto dichiarano in

una nota congiunta la vicepresidente dell’Assemblea Legislativa, Simona

Meloni, il capogruppo PD, Tommaso Bori, e il vicepresidente della Terza

commissione consiliare, Michele Bettarelli. “Il 21 aprile scorso – ricordano i tre consiglieri Dem - l’Istituto è

stato commissariato al fine di avviare un processo di ridefinizione di ruoli,

modalità operative e assetti istituzionali. Pochi giorni dopo, senza

coinvolgere né l’Assemblea legislativa, da cui l’ISUC dipende, né i

soci dell’istituto, la maggioranza di governo ha individuato in Valter

Biscotti, il nuovo Commissario, salvo non formalizzarne ancora oggi la sua

nomina, forse per la difficoltà a dovergli riconoscere un compenso

importante che, a norma di legge, ammonterebbe fino ad un massimo del 70 per

cento dello stipendio di un dirigente regionale”.

“Comprendiamo – affermano - l’imbarazzo della Giunta Regionale a dover

stanziare risorse importanti per un Commissario, quando potevano essere

destinate al funzionamento dell’ente e alla stabilizzazione dei precari,

tanto più, tenuto conto, che poteva essere attribuito un interim a costo

zero a un dirigente regionale, così come successo in passato, nel caso del

Commissario dell’Aur”. “Questa impasse – secondo i consiglieri dem - potrebbe portare alla

chiusura dello stesso istituto, qualora non risolta entro i tempi previsti da

regolamento, che scadono a giugno. Chiediamo pertanto alla Giunta di chiarire

quale sarà il ruolo del futuro Commissario e quali saranno le attività e

gli indirizzi strategici che egli vorrà assegnare all’Istituto per la

Storia dell’Umbria contemporanea e a fronte di quale compenso, con la

speranza che non comprometta definitivamente la salvaguardia occupazionale

dei sette ricercatori precari”.