"Petricci era conosciuto da tutti i grandi club italiani, ma insieme alla famiglia ha scelto il Milan"

02.07.2015 13:05 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Pietro Mazzara
"Petricci era conosciuto da tutti i grandi club italiani, ma insieme alla famiglia ha scelto il Milan"

Per Petricci si era scatenata un’autentica asta tra tutti i principali club italiani. A spuntarla è stato il Milan, che ha convinto il ragazzo e la famiglia e il Perugia ovviamente ha dato il consenso, avendo il proprio tornaconto. Il giovane centrocampista andrà a rinforzare la rosa dei Giovanissimi Nazionali del Milan ed a portarlo in rossonero è stato Mauro Bianchessi, responsabile dello scouting under 14 del settore giovanile milanista, che abbiamo raggiunto telefonicamente e che ha raccontato così questo colpo (unitamente all’altro acquisto di ieri, Giuseppe Igli, prelevato dalle file dell’Accademy Benevento). “La strategia della nostra società – spiega Bianchessi - prevede di fare inserimenti nei propri organici del settore giovanile fino a 14 anni di età a parte qualche sporadico caso. In questo modo, i nostri ragazzi hanno la possibilità di crescere in tutta armonia e tranquillità. Gli innesti per i giovanissimi nazionali della prossima stagione saranno 7. Anche quest’anno chi volevamo ha scelto il Milan. Entro venerdì saranno tutti tesserati”. Dice che “Petricci è un 2001,  centrocampista di quantità e qualità, con margini di crescita importanti. Mediano davanti  alla difesa, ma si destreggia con facilità anche da difensore centrale. Proviene dal Perugia Calcio dove giocava con i giovanissimi nazionali sotto età. Anche lui è un centrocampista propenso al gol in 22 partite di campionato ne ha realizzati 16 gol”. Sottolinea che “è ovvio che i ragazzi sono conosciuti da tutti i club di serie A non solo da oggi, ma fin da bambini. Noi gli abbiamo prospettato il ‘modello Milan’, progetto tecnico-metodologico di crescita unico nel suo genere in Italia dove si guarda un po’ meno ai risultati in termine di vittorie ma si punta  sulla crescita del giocatore.  Queste trattative sono totalmente diverse da quelle delle prime squadre perché non c’è nessuna  contrattazione economica, ma esclusivamente progettuale e di fiducia tra la famiglia e la società. Ma non per questo meno difficili, anzi, a volte lunghe ed estenuanti. L’obbiettivo è di avere in ogni squadra dei giocatori che, dopo un percorso di crescita tecnica all’interno del settore giovanile possano arrivare in prima squadra o nel calcio di serie A. Questa stagione appena terminata, grazie al lavoro di tutte le componenti del settore giovanile, ha portato ben 37 giocatori diversi ad essere convocati nelle varie Nazionali Under 15, 16, 17, 18, 19 e questo record incredibile ci fa ben sperare per il prossimo futuro”.