Partita in Umbria la sperimentazione di test rapidi per individuare soggetti positivi al coronavirus
Al via la sperimentazione di test rapidi per individuare soggetti positivi al Covid-19. All’uso dei tamponi si affiancherà un’azione strutturata in due fasi: la prima prevede il ricorso ad analisi sugli anticorpi; la seconda, successiva, un’integrazione di test molecolari.
Il progetto prevede l’attiva e costante collaborazione con il Comitato Scientifico deliberato dalla Giunta Regionale a seguito delle indicazioni ricevute dall’Università degli Studi di Perugia, grazie alla collaborazione avviata con la firma del “Memorandum d'intesa per la salute - per una visione condivisa di salute e sanità del futuro”, siglato il 22 gennaio scorso dalla Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei e dal Rettore, Prof. Maurizio Oliviero.
Il Comitato, composto da esperti, avrà il compito di fornire indicazioni e strategie a supporto delle azioni che verranno adottate dalla Giunta Regionale per il superamento dell’emergenza sanitaria, nonché di supervisionare eventuali sperimentazioni che saranno messe in campo dal sistema sanitario umbro.
Il Comitato è così composto: Dott.ssa Paola Casucci, Regione Umbria (Coordinatore); Prof.ssa Antonella Mencacci, Università degli Studi di Perugia - Direttore della Scuola di Specializzazione in Microbiologia; Prof.ssa Daniela Francisci, Università degli Studi di Perugia - Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali; Prof. Edoardo De Robertis, Università degli Studi di Perugia - Direttore della Scuola di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione e Terapia intensiva e del Dolore; Prof. Fabrizio Stracci, Università degli Studi di Perugia - Direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina preventiva; Prof. Paolo Puccetti, Università degli Studi di Perugia - Direttore del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Coordinatore scientifico della Sezione di Farmacologia; Prof.ssa Cecilia Becattini, Università degli Studi di Perugia - Ordinario di Medicina interna nel Dipartimento di Medicina. A questi si affiancheranno altri tre membri: uno nominato dall’Istituto Superiore di Sanità, uno dalla Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica e uno dal Ministero della Salute.