"Andare in testa alla classifica così presto come ha fatto il Perugia non è un vantaggio, perchè si consumano tantissime energie nervose"

20.11.2014 11:23 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
"Andare in testa alla classifica così presto come ha fatto il Perugia non è un vantaggio, perchè si consumano tantissime energie nervose"

È tempo di derby in Umbria. Dopo cinque anni e mezzo ritorna la classica sfida tra Perugia e Ternana, disputata per l'ultima volta il 15 marzo del 2009, venticinquesima giornata del girone B della Lega Pro Prima Divisione. Quella gara terminò zero a zero e a fine stagione Grifoni e Fere terminarono il torneo distanziate di un punto a metà classifica. Adesso, dopo quattordici turni,  i punti di distacco sono sette, con gli uomini di Camplone ad una sola lunghezza dai play off e quelli di Tesser in zona play out. A presentare la sfida di sabato è un grande ex, Aldo Agroppi, che in Umbria ha aperto e concluso la sua carriera da professionista come calciatore e, proprio a Perugia, ha vissuto le sue migliori stagioni da allenatore. 

Nella stagione 1965/66 un giovane Aldo Agroppi faceva il suo esordio tra i professionisti con la maglia della Ternana. A distanza di tanti anni, che ricordo ha di quell'esperienza?
Sono ricordi bellissimi, nonostante sia passato tanto tempo nulla è cancellato. Arrivai a Terni dalle giovanili del Torino e feci un ottimo campionato. Ricordo che giocavamo ancora allo stadio "Brin" e, oltre a questa curiosità, posso solo dire che mi sono trovato benissimo. Ho instaurato un rapporto con la città molto bello e molto affettuoso, ancora oggi ho tanti amici che si ricordano di me. Sono stato trattato in una maniera ineccepibile e, per quanto riguarda il campionato, a livello personale fu abbastanza positivo: giocai ventisei partite e feci 6 gol anche se alla fine non riuscimmo ad ottenere la promozione. Ma questo passa in secondo piano perché la cosa principale è che ho vissuto un anno bellissimo sotto tutti i punti di vista.

A Perugia invece ha chiuso la carriera da calciatore ma soprattutto, come allenatore, ha ancora il record di una sola sconfitta in una stagione della Serie B conquistato nel 1985.
E potevamo fare a meno anche di quella sconfitta. Fino a pochi minuti dalla fine pareggiavamo a Pisa contro i padroni di casa nella gara decisiva, poi restammo in dieci e perdemmo la gara. È un record amaro perché poi non andammo in Serie A nonostante fossimo rimasti imbattuti per quaranta turni. Ma anche in questo caso si tratta di un fattore che passa in secondo piano rispetto all'esperienza personale. A Perugia ci sono stato sette anni, la gente è accogliente, la città bellissima e io sono stato accolto veramente bene sia come calciatore sia come allenatore. Di queste due esperienze non rimpiango nulla, l'Umbria è una terra bellissima con abitanti molto socievoli e io ho avuto la fortuna di giocare e di essermi trovato bene in entrambe le città.

Passiamo ai giorni nostri, il Perugia dopo un inizio brillante ha un po' rallentato la sua corsa mentre la Ternana sembra aver trovato una certa continuità ultimamente nonostante non sia ancora riuscita a vincere in casa. Che partita sarà secondo lei?
Il Perugia era partito benissimo ma andare in testa troppo presto non è un vantaggio perché si consumano tantissime energie nervose a fare il capogruppo, meglio inseguire che essere inseguiti. Era davvero troppo presto, non poteva essere quello il rendimento dei grifoni per tutto il campionato ma comunque stanno facendo un buon campionato considerando anche che si tratta del primo campionato di B dopo tanto tempo e quindi bisogna avere pazienza. Sabato ritorna il grande calcio, lo stadio sarà pieno come una volta e questa è la cosa più bella. Io credo che alla lunga entrambe faranno un buon campionato perché sia il Perugia sia la Ternana hanno due ottimi allenatori e degli ottimi calciatori, quindi penso che non avranno problemi, se non penseranno solo alla promozione. 

Chiudiamo parlando dei singoli. In un periodo in cui Conte sta lanciando in Nazionale molti giovani, che oltretutto si sono messi in luce proprio in Serie B, c'è qualcun altro che potrebbe seguire le orme dei vari Zaza o Immobile?
Ce ne sono tanti di calciatori bravi in Serie B, uno su tutti è Siligardi del Livorno che potrebbe giocare anche in Serie A. Ma davvero ce ne sarebbero tanti da citare, ad esempio Falcinelli, proprio del Perugia, o Maniero del Pescara. Sono giocatori che possono far bene e hanno qualità. Poi ci sono davvero tantissimi giovani che ogni settimana vedo e che si stanno mettendo in luce.