"I tifosi del Perugia? Non c’è quel trasporto che ti lega alla squadra, sono successe tante cose non facili quando ancora non c'ero..."

08.12.2017 19:40 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Giuseppe Bottone
"I tifosi del Perugia? Non c’è quel trasporto che ti lega alla squadra, sono successe tante cose non facili quando ancora non c'ero..."

Conferenza stampa prepartita per il tecnico del Perugia Roberto Breda, in vista del suo ritorno allo stadio Arechi contro la Salernitana. Queste le parole del tecnico veneto riportate da TifoGrifo.com: "Il finale di gara con l’Ascoli ha dato dei segnali, questo gruppo deve sentirsi protagonista. In base agli avversari o alle dinamiche che voglio, manderò in campo un calciatore piuttosto che un altro. E' legittimo che chi gioca meno chieda più spazio, davanti abbiamo tante alternative di qualità, sta a me cercare di trovare le soluzioni migliori. Abbiamo grandi margini di miglioramento e dobbiamo tutti pretendere di più. Questo mese è particolare, ci sono le feste e ritmi serrati. Occorre fare più punti possibili”.

Sul suo ritorno a Salerno da Ex: "Cuore e sentimento col risultato di domani c’entrano relativamente. Rischio anche di essere ripetitivo, Salerno è stata la parentesi professionale più importante della mia carriera, ho ancora casa la, ho tanti amici, ma domani la partita ha un peso diverso. Per come la vedo io, la partita con l’Ascoli ci ha permesso di fare una settimana più tranquilla ma quella con la Salernitana ha un peso più importante. Fare risultato a Salerno vorrebbe dire iniziare guardare le cose in maniera un pochino diversa. L’approccio deve essere uguale, così come il nostro modo di lavorare, siamo a pari punti e potremmo superare la Salernitana che è un’ottima squadra. Fare risultato accrescerebbe la nostra convinzione, mi aspetto una partita di tanta sofferenza e caparbietà. Sarà una gara dura, i granata sono bravi nel mantenere le partite vive fino alla fine, hanno recuperato spesso gli svantaggi iniziali, forse è la squadra che ne ha recuperati di più. Anche noi, però, siamo vivi e vogliamo dare continuità ai risultati".

Riflessione sull'attuale campionato di Serie B: "Il primo obiettivo è restare nella parte sinistra della classifica, per farlo dobbiamo fare punti altrimenti c'è il rischio di ritornare nella parte destra. A me piace pensare alla partita, giocare contro una squadra appaiata in classifica deve rappresentare uno stimolo in più".

Riflessione sul pubblico biancorosso: "I nostri tifosi? Non c’è quel trasporto che ti lega alla squadra, sono successe tante cose non facili. Al mio arrivo ho avvertito una situazione un po’ distante. Non c’ero in precedenza, ma so che in passato tanti punti sono arrivati grazie alla nostra curva. Spero che col tempo ed i risultati, di riportare i tifosi completamente dalla nostra parte".

Amarcord del famoso 2-2 in Copppa Italia del '94: "Ero in campo, ho fatto anche gol, me la ricordo bene quella partita. Era un bellissimo gemellaggio, lì gli eventi hanno determinato, senza la colpa di nessuno e soprattutto le tifoserie, la rottura. Ci fu un’uscita del portiere sull'attaccante, in cui poteva essere fallo di uno o dell’altro. C'era Genovese, che era il secondo portiere, una persona di una correttezza estrema ed era a terra. Là se era  fallo nostro, andava fischiato, altrimenti bisognava aspettare che il portiere si rialzasse. L’arbitro, invece, fischiò subito e i giocatori del Perugia andarono in gol a porta sguarnita. E da lì successe il finimondo. A me dispiace tanto perchè non c'è colpa di nessuno, secondo me ci fu una reazione forse emotiva, di ingiustizia...dispiace perchè queste due tifoserie si assomigliano molto e ce ne sono poche oggi così legate ai valori, alla passione. Dispiace che per una situazione in campo, si perse il controllo di tutto, però la vita è questa e si va avanti. Non doveva andare a finire così. Dopo 24 anni purtroppo le cose non potranno cambiare. Mi è dispiaciuto per entrambe le parti, per quanto accaduto”.