La parola a Luigi Repace: "Dimesso perchè le mie tristi vicissitudini non devono gravare sul Comitato della Figc"

29.04.2017 14:59 di Redazione Perugia24.net   vedi letture
La parola a Luigi Repace: "Dimesso perchè le mie tristi vicissitudini non devono gravare sul Comitato della Figc"

Ecco la lettera di commiato di Luigi Repace dalla guida della Federcalcio. “Ero consapevole che prima o poi sarebbe arrivato questo momento. Il momento di cedere le armi e lasciare il timone del Comitato Regionale Umbria. Lo sapevo, l’ho sempre saputo. Ma mai avrei pensato che potesse avvenire in queste circostanze. Non così. Nei 17 lunghi anni di reggenza di questo Comitato ho speso e dato tanto, ma, allo stesso tempo, ho ricevuto altrettanto in cambio. Ho avuto la fortuna di conoscere tante persone e, ancor più, ho avuto la fortuna di ricevere la Vostra amicizia, la Vostra vicinanza, la Vostra folle passione per il calcio e per le dinamiche di un Comitato mai domo.

Ho provato l'estremo piacere di condividerne con Voi i momenti felici, ma anche quelli più duri e difficili. E proprio in questi ultimi momenti, ho avuto modo di assaporare la Vostra lealtà nei miei confronti. E forse è proprio questo l’aspetto che custodirò gelosamente nei miei ricordi. Sono trascorsi 6 lunghi anni, in cui ho resistito, grazie alle Vostre attestazioni di fiducia nel mio operato, ad ignobili attacchi, che non hanno colpito solo me, ma purtroppo anche la mia famiglia e le persone a me più care. Di certo non mancano nemmeno oggi le Vostre dimostrazioni di vicinanza, il Vostro costante e implacabile supporto. Ma arriva un momento, nella vita di chiunque, in cui la voglia di combattere contro i mulini a vento viene meno, in cui la stanchezza prende il sopravvento sulla caparbietà, in cui il bene di questo Comitato viene prima della mia ‘testardaggine’. E’ a Voi che penso nel deporre le armi, è il bene delle Società umbre e di questo Comitato quello che più mi preme.

Una decisione sofferta, ancor più dopo l’elezione ottenuta all’unanimità da tutti Voi solo qualche mese fa. Ma una scelta responsabile, infatti, una eventuale squalifica determinerebbe gravi ripercussioni sull’attività del Comitato, mettendo a repentaglio la serenità ela tranquillità di tutte le Società, circostanza che non posso e non voglio permettere.

Io pretendo che le tristi vicissitudini legate alla mia persona non gravino in alcun modo sulla normale prosecuzione e sulla gestione del Comitato Regionale Umbria. Ed allo stesso modo, voglio avere la possibilità, lasciatemelo dire, finalmente, di difendermi in toto dalle infamanti e non veritiere accuse che mi sono state mosse, che colpiscono non solo la carica che rivesto, ma soprattutto la mia persona.

Il coinvolgimento di Valerio Branda in questo procedimento è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Accuse che non posso più ignorare e che, invece, voglio avere la possibilità di smontare, dimostrando semplicemente la verità.

E per farlo, ho bisogno di trovarmi nella più ampia libertà delle azioni da intraprendere, tra cui quella di adire la magistratura penale nei confronti di tutti coloro che hanno cercato vigliaccamente di infangare la mia immagine.

Chi mi conosce sa che la mia sarà un’uscita in punta di piedi. L’unico messaggio che mi preme lasciarvi è quello di restare uniti. In un momento politico ed economico così difficile, l’unico ingrediente che potrà tenere saldo il Comitato Regionale Umbria è l’unità di intenti di tutte Voi Società, a cui chiedo come ultima dimostrazione di affetto nei miei confronti di non lasciarVi condizionare né raggirare da sedicenti politici o faccendieri, il cui unico obiettivo è quello di utilizzare il calcio per fini personali e non, invece, per il bene comune del movimento dilettantistico regionale. Vi saluto promettendoVi che sarà mia personale cura chiamare ognuno di Voi per ringraziarVi per l’affetto, la pazienza, la vicinanza sempre dimostratemi. Grazie davvero a tutti e un caro abbraccio”.